Affrontare una maratona non è solo una prova fisica: è una sfida mentale, un percorso interiore fatto di allenamenti, sacrifici e scelte quotidiane. Quei 42,195 chilometri raccontano molto di più di una corsa: raccontano la disciplina, la costanza e la consapevolezza del proprio corpo. Ma basta un errore — di ritmo, di alimentazione o di gestione mentale — per trasformare l’impresa in un calvario.
Introduzione
Che tu sia alla prima maratona o alla decima, ci sono sbagli che accomunano molti runner. Alcuni sembrano piccoli, quasi insignificanti, ma possono costare minuti, energie e, soprattutto, emozioni. Show Club lo sa bene: preparare un atleta significa costruire equilibrio, non solo potenza. Ecco quindi i cinque errori da evitare per correre la tua maratona con lucidità, rispetto e piacere. Un passo dopo l’altro, senza fretta, ma senza errori.
1. Il giorno della gara NON sei un supereroe
L’atmosfera della gara è elettrica: migliaia di runner, la musica, il pubblico, l’adrenalina. Tutto spinge a sentirsi invincibili, a partire più forte, a sfidare i propri limiti. Ma la maratona non perdona l’orgoglio. Chi parte troppo veloce paga il conto dopo il trentesimo chilometro, quando le energie mentali e muscolari iniziano a vacillare.
Il segreto è semplice: rispetta il tuo ritmo di allenamento. Non farti trascinare dall’entusiasmo del gruppo o dall’illusione di “sentirti in forma” nei primi chilometri. La maratona si costruisce con costanza nei mesi precedenti, non con un guizzo improvviso alla partenza.
Guardati allo specchio la mattina della gara e ripetilo: “Oggi non sono un supereroe, sono un atleta preparato.” Solo chi conosce i propri limiti riesce davvero a superarli — al momento giusto.
2 – Sii onesto con te stesso
La sincerità è l’allenamento invisibile di ogni maratoneta. Chi corre sa bene se ha dato tutto o se ha saltato qualche seduta, se ha lavorato sul ritmo o si è affidato solo alla fortuna. La maratona mette a nudo la verità.
Riconoscere i propri limiti non significa arrendersi, ma rispettare il percorso fatto. Valuta il tuo stato di forma alla vigilia: se sei stanco, rallenta. Se non hai completato abbastanza lunghi, corri con prudenza. Meglio chiudere con un sorriso che crollare sul muro dei 30 km.
Allenarsi non è solo accumulare chilometri, ma costruire una mente pronta a gestire la fatica. Quando il corpo cede, è la testa che tiene viva la corsa.
La lucidità è la vera resistenza.
E ricordalo: un passo controllato vale più di cento corsi d’orgoglio.
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3. Aspettare la sete per idratarsi
Il corpo non manda segnali in anticipo: quando percepisci la sete, è già tardi. Durante la maratona, la disidratazione può ridurre drasticamente la performance, causando crampi, nausea e perdita di lucidità.
L’errore più comune è bere solo ai ristori “quando serve”. In realtà, la strategia vincente è opposta: bere poco e spesso, fin dal primo chilometro. Anche se non senti il bisogno, anche se l’acqua sembra superflua.
Una bocca secca o la lingua impastata sono campanelli d’allarme: significa che il corpo è già in deficit. Allenati a bere con regolarità anche nei lunghi di preparazione: il gesto deve diventare automatico, non istintivo.
La maratona non si vince all’ultimo sorso, ma con piccoli sorsi costanti lungo il percorso.
L’idratazione è la tua miglior alleata: invisibile, ma decisiva.
4. Proviamo questo nuovo integratore? Meglio di no
Il giorno della maratona non è il momento per gli esperimenti. Gel, barrette, bevande energetiche: ogni runner ha le proprie preferenze, ma la gara non è un laboratorio di test. Anche un integratore apparentemente innocuo può causare nausea o disturbi gastrointestinali sotto sforzo.
Il consiglio è uno: prova tutto prima. Durante i lunghi allenamenti, testa cosa ti fa stare bene e cosa no.
Abitua il corpo a gestire le stesse fonti di energia che userai in gara. Nei ristori potresti trovare prodotti invitanti, ma resisti alla tentazione. Meglio una certezza provata che un rischio inaspettato. Una maratona si prepara con disciplina, anche nelle scelte alimentari. In fondo, ogni runner esperto lo sa: l’improvvisazione è il peggior avversario.
5. Ho freddo o mi sto sciogliendo? Il clima, l’avversario invisibile
Sole, pioggia, vento, freddo improvviso: la maratona è anche meteorologia. Le condizioni climatiche possono cambiare in poche ore, e vestirsi nel modo sbagliato può trasformare la corsa in una tortura.
L’errore classico è quello di farsi ingannare dal momento: troppa fretta di spogliarsi alla partenza o troppa fiducia in un cielo limpido. Vestirsi a strati leggeri e facilmente rimovibili è la chiave. Ti eviterà di congelare prima del via o di surriscaldarti dopo pochi chilometri.
In gare con lunga attesa una felpa di cotone da togliere all’ultimo momento può salvarti la giornata. L’obiettivo non è essere belli sulla griglia di partenza, ma efficienti per 42 chilometri. La temperatura perfetta è quella che ti fa dimenticare il meteo e ti fa godere la corsa.
Conclusione – Sbagliando si impara… ma correndo si capisce
La maratona è maestra di umiltà. Ti insegna che la forza non è solo nei muscoli, ma nella testa e nella pazienza.
Evitare questi cinque errori non significa correre senza sbagli, ma correre con consapevolezza.
Ascolta il tuo corpo, pianifica il ritmo, idratati con costanza, non improvvisare, e preparati a ogni condizione. Solo così la linea del traguardo non sarà una liberazione, ma una conquista piena.
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