Crema solare, guida per proteggerti quest’estate

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Crema solare ed estate. Che tu vada in vacanza al mare o in montagna un binomio inscindibile per proteggere la tua pelle dai raggi del sole. In farmacia, al supermercato, trovare la crema giusta che ti protegge dalle alterazioni solari, garantendo un abbronzatura gradevole e veloce, lasciando la pelle elastica, è un esercizio che richiede grande attenzione e conoscenze. Come destreggiarsi nella scelta estiva dei filtri solari? Scoprilo insieme a noi!

Crema solare, pozione magica per la pelle

Rispondendo alla domanda precedente, è fondamentale informarsi bene e usare un pizzico di buon senso. Ricordati sempre che il sole è un grande alleato per la tua salute e anche le creme solari sono un prodotto utile se scelte e usate nel modo corretto.

Parti da un presupposto abbastanza chiaro: nessun filtro solare ti può proteggere al 100% dalle radiazioni ultraviolette e dalle problematiche che possono causare nel momento in cui ti sovraesponi. Come ti dicevamo prima, restano sempre valide le regole che ogni anno vengono riproposte dai dermatologi e dai medici di ogni categoria: mettiti all’ombra nelle ore più calde, usa occhiali da sole, cappello e magliette per salvaguardare la tua pelle.

Etichette, come leggerle bene

Da quasi un decennio, la normativa europea sulla crema solare è molto accurata e precisa. Stop alle diciture fuorvianti come waterproof o schermo totale. Ora ci sono delle scale standard per determinare i filtri solari in modo che il consumatore non si confonda tra sigle complesse o numeri infiniti. Ecco le principali condizioni da tenere d’occhio:

  • SPF, Fattore di Protezione Solare
  • Protezione UVA

Analizziamoli insieme

SPF, il fattore di protezione nella crema solare

Prima di andare avanti, spieghiamo bene le differenze tra raggi UVB e UVA:

  • I raggi UVA sono i responsabili dell’invecchiamento della cute, ci sono tutto l’anno perché non sono filtrati dalle nuvole e penetrano in profondità nell’epidermide raggiungendo il derma.
  • I raggi UVB sono i protagonisti delle tue abbronzature o scottature ed hanno un’intensità più intensa, risultando maggiormente pericolosi d’estate. Gli UVB possono essere filtrati da prodotti solari e dal vetro.

La sigla SPF indica il livello di salvaguardia dai raggi UVB. Quest’ultimi, rispetto ai raggi UVA, sono più penetranti e possono essere filtrati dalle nuvole, dalle lenti degli occhiali da sole, dai vetri e dalle creme solari. Se non filtrati, possono penetrare nell’epidermide, causando scottature, reazioni allergiche ed eritemi solari. Con i raggi UVB prendiamo la cosiddetta “tintarella”, ma se la protezione solare non è adeguata, arrossamenti e scottature sono dietro l’angolo.

Come probabilmente ti capita, c’è un numero da 1 a 50 che fa capolinea in ogni flacone di crema solare in commercio. Nessuna paura, ogni numero rappresenta una categoria standard di protezione:

  • 6 a 10 = protezione bassa
  • 15 a 25 = protezione media
  • 30 a 50 = protezione alta
  • 50+ = protezione molto alta

Come sottolinea il dottore Giovanni Leone, Consulente Dermatologo, Responsabile del Dipartimento di Dermatologia, Coordinatore Scientifico, Centro di Fotodermatologia e Vitiligine presso l’Ospedale Israelitico, “In realtà al di sotto dell’8, neanche si dovrebbe parlare di protezione – tiene a precisare Leone -. In questo gli Stati Uniti di recente sono stati più chiari col consumatore, poiché le creme con SPF inferiore a 15 non possono avere la dicitura “protegge dai raggi UV”.

UVA e crema solare, occhio all’effetto invecchiamento

Un solo imperativo: proteggersi dai raggi UVA. Il motivo? Le radiazioni UVA penetrano maggiormente in profondità nella pelle e solo negli ultimi 20 anni le case di produzione di solari hanno dato spazio alla protezione anti-UVA.

I raggi UVA non danno sensazione di scottatura, e non “regalano” la percezione di fare danni anche dopo molte ore di esposizione della pelle sotto al sole.

Un po’ come quello che succede quando ti fai una lampada solare, che emette raggi UVA 12 volte superiori quelle del sole. Per i fan della tintarella artificiale, è bene ricordare che una sovraesposizione a questa tipologia di raggi UVA artificiali, provoca rughe, macchie ed invecchiamento, senza tralasciare ipotesi di legami con l’insorgere di melanomi.

Le normative europee indicano che un buon filtro solare prevede una protezione anti UVA pari a 1/3 di quella UVB. Esempio pratico? Se un protettore solare ha un SPF di valore 30, la sua protezione anti UVA dovrà essere almeno pari a 10.

Anche per questo motivo, è importante che scegli il fattore protettivo adeguato per il tipo di pelle che hai.

Crema solare e fototipi, ecco cosa usare

Quali sono gli elementi che costituiscono il fototipo? Gli elementi che costituiscono un fototipo sono occhi, incarnato e capelli. Ce ne sono di 6 tipi e possono raccontarci molto sulle nostre resistenze o fragilità in termini di esposizione solare. Consigliabile una visita dal dermatologo prima di partire per le tue vacanze al mare o in montagna e utilizzare una crema solare con protezione UVA sempre molto alta.

Per riuscire a valutare che tipo di fototipo sei, c’è un quiz molto semplice con le seguenti domande:

Il colore di capelli naturale?

  • Rossi –> 0
  • Biondi –> 1
  • Castani –> 2
  • Neri –> 3

Il colore dei tuoi occhi?

  • Verde chiaro, Azzurro chiaro –> 0
  • Verde, Azzurro –> 1
  • Marrone Chiaro –> 2
  • Marrone Scuro –> 3
  • Nero –> 4

Il colore della tua pelle?

  • Bianco Latte –> 0
  • Chiara –> 1
  • Mediamente Chiara –> 2
  • Olivastra –> 3
  • Scura –> 4
  • Nera –> 5

Hai lentiggini?

  • Molte, su viso e corpo –> 0
  • Poche, solo sul viso –> 1
  • No –> 2

La tua pelle si scotta al sole?

  • Sempre –> 0
  • Spesso –> 1
  • Di Rado –> 2
  • Mai –> 3

La tua pelle si abbronza al sole?

  • Mai –> 0
  • A fatica, dopo qualche tempo –> 1
  • Dopo qualche giorno –> 2
  • In poche ore –> 3

0 a 2: Fototipo 1. pelle color latte con lentiggini, occhi chiari e capelli rossi. In questi casi, fotoprotezione estrema.

3 a 7: Fototipo 2. Anche qui pelle chiara, con occhi azzurri o verdi e capelli biondi. In questi casi, sempre fotoprotezione alta.

8-12: Fototipo 3. Nuovamente di fronte ad una pelle chiara, con occhi e capelli castani. Consigliabile una fotoprotezione medio-alta, da diminuire gradualmente in seguito ai primi giorni di esposizione al sole.

13-17: Fototipo 4. Qui entriamo nelle pelli olivastre, con occhi scuri e capelli bruno o castano scuri. Una fotoprotezione media è sufficiente per cominciare, fino ad arrivare ad una più bassa nei giorni seguenti.

18-19: Fototipo 5. Siamo sempre nel campo delle pelli olivastre, con occhi scuri e capelli neri. Nella maggior parte dei casi può bastare una fotoprotezione bassa.

20: Fototipo 6. Qui invece si parla di pelle scura, con occhi scuri e capelli neri. Sufficiente una fotoprotezione bassa.

Come conservare la crema solare?

La data di scadenza in primis, ma soprattutto la fotostabilità della crema, cioè la capacità di quest’ultima di dare effetti benefici sulla pelle anche al sole. Solitamente questo fattore viene indicato nelle etichette dei prodotti solari. Ricordati che dopo un anno dall’apertura del flacone, è bene non utilizzarlo più. Questo per dare al tuo corpo la protezione più efficiente possibile, evitando fastidiose scottature. Su quest’ultimo tema, per i più piccoli è importante evitare l’esposizione solare fino ai 3 anni e utilizzare prodotti solari resistenti all’acqua, da riapplicare dopo i bagni, con protezione molto alta (sempre con SPF sopra 40), con emollienti e eccellenti dati di tollerabilità.

E per i tuoi muscoli?

Sotto la pelle, ben trattata dalla crema solare giusta per le tue esigenze, è fondamentale curare i tuoi muscoli. Rinforzarli e renderli flessibili con il metodo di allenamento coerente e congruente con gli obiettivi che ti prefissi è fondamentale per goderti un ferragosto al top. Ecco tre esercizi sempreverdi per mantenere i benefici anche in questo mese d’agosto.

Plank Isometrico – Addominali


I benefici di quest’esercizio sono senz’alcun dubbio quello di proteggere la schiena e rinforzare a 360° i muscoli del core. In particolar modo stimola in maniera positiva il trasverso ed agisce in profondità sul giro-vita.

Esecuzione

Sdraiati a terra, con l’addome rivolto verso il basso e successivamente, piega i gomiti formando un angolo di 90° e facendo in modo che risultino allineati con le spalle. Il corpo deve formare una linea retta dalla testa ai talloni, rimanendo appoggiato solo sugli avambracci e sulla punta dei piedi. Mantieni la posizione per almeno 30 secondi.

I punti di riferimento e immagini che ti aiutano a svolgere meglio l’esercizio

I punti di riferimento per svolgere al meglio quest’esercizio sono lo sguardo sempre rivolto a terra, i gomiti in linea con le spalle ed il mantenimento dell’allineamento spalla-anca-caviglia, come un tavolo.
Cerca di arrivare a 5 minuti sommando i 30 secondi in cui mantieni la posizione di plank.
Concediti una pausa di 30 secondi tra un’esecuzione e l’altra.

Tiger Push Up Simultaneo – Braccia

È un lavoro ideale e fantastico per volumizzare il tuo tricipite e coinvolgere tutto il corpo. Inoltre questo esercizio ha un alto impatto metabolico e quindi coinvolge anche il tuo girovita e il tuo pesoforma.

Esecuzione

La posizione di partenza è in plank. Le punte dei piedi sono appoggiate al suolo, mentre il braccio e l’avambraccio formano un angolo perfetto di 90°. La posizione d’arrivo in realtà è un continuum perché distendi simultaneamente braccio ed avambraccio in maniera fluida, mantenendoti in equilibrio.

Punti di riferimento e immagini che ti aiutano a svolgere meglio l’esercizio

I punti di riferimento per fare al meglio quest’esercizio sono facilmente riassumibili: lo sguardo è sempre rivolto al pavimento, ci deve essere un perfetto allineamento spalla-anca-caviglia ed i piedi in appoggio devono mantenere l’ampiezza del bacino.

Per potenziare ancora di più quest’esercizio immagina di spingere il pavimento verso il basso e con le mani di lasciare impronte sul pavimento.

12-15 ripetizioni 3 volte con un minuto di riposo tra una serie e l’altra.

Stacco Monopodalico (con o senza Kettlebell)

Esercizio super completo per dare una forma piena ai tuoi glutei e rassodare la parte posteriore delle cosce.

Esecuzione

La posizione di partenza è con il busto e le gambe allineati al pavimento, mentre la posizione di arrivo dritto in equilibrio su una gamba.

Punti di riferimento ed immagini che ti aiutano a svolgere meglio l’esercizio

I punti di riferimenti per fare al meglio questo tipo di lavoro sono la posizione del piede destro in maniera ortogonale alla proiezione della testa del femore ed il mantenimento della kettleball sulla verticale delle proiezioni della punte di ambo i piedi. 

Immagina di avere un cubetto di ghiaccio in mezzo alle scapole, il tutto per tenere quest’ultime il più addotte possibile.

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